UN ANTIBIOTICO AL GIORNO LEVA IL BATTERIO DI TORNO!

Cosa pensi davanti a questa affermazione?

Grazie ad una campagna educativa largamente diffusa ormai la maggioranza di noi è consapevole che l’uso di antibiotici deve essere limitato ai casi strettamente indispensabili. L’antibiotico fu concepito come medicinale salvavita e questo ruolo va preservato al fine di garantirne l’efficacia. Abbiamo inoltre compreso che il ciclo di antibiotici crea squilibri al nostro microbiota intestinale, che deve essere ripristinato con l’assunzione di probiotici selezionati, sia durante che dopo la terapia.

Contrariamente a quanto vi ho raccontato fino qui, siamo quotidianamente istruiti a combattere i batteri del nostro ambiente di vita: i mezzi di comunicazione evidenziano la necessità di sterminare qualsiasi essere vivente presente sulle superfici. L’obiettivo in etichetta è pari al 99,9% di abbattimento della carica batterica.

Pochi sanno che tutte le superfici che ci circondano sono popolate da un numero incredibile di microrganismi e, udite udite, la maggior parte di loro sono innocui, mentre alcuni hanno ruoli cruciali per il mantenimento della salute dell’ambiente e la nostra, di conseguenza. E’ un po’ come se , in un istituto di scuola superiore, si decidesse di eliminare un’intera classe a causa della presenza di alcuni individui pericolosi. Il paragone è inquietante, ma è quello che accade quotidianamente nei nostri ambienti.

Biofilia: la tendenza innata dell’uomo a connettersi con tutte le forme di vita

La biodiversità ambientale ha un ruolo cruciale per preservare i nostri spazi di vita in salute.

C’è una disciplina che studia la biofilia, ovvero l’attitudine dell’uomo a vivere a contatto con la natura e con tutto ciò che è vivente (dal greco bios=vita filia=amore). Il distacco progressivo dalla natura è un pericolo per lo sviluppo delle nuove generazioni che stanno perdendo il contatto con la parte vivente del nostro spazio.

La presenza in casa di animali domestici e piante può essere un aiuto per contrastare questo modo di vivere asettico, ma spesso, a causa dell’educazione igienista che abbiamo ricevuto, si traduce in una sterilizzazione ambientale ancora più frequente e con prodotti ancor più aggressivi.

Perchè un ambiente dovrebbe essere sterile?

E’ importante comprendere il significato del termine sterile per capirne il ruolo ed il significato: le condizioni di sterilità prevedono l’eliminazione di tutti i microrganismi presenti in un ambiente. La parola sterile ha un duplice significato: da un lato si riferisce alla eliminazione dei germi (batteri, microganismi…) ma come secondo significato indica l’impossibilità di procreare, che porta con sé il concetto di assenza di vita. Un ambiente sterile è un ambiente dove è stata eliminata qualsiasi forma di vita.

Questa condizione ha senso in contesti estremi come le  sale operatorie o in caso di patologie legate a deficit immunitario, dove l’organismo del paziente è incapace di difendersi dalle aggressioni esterne.

Ma laddove vi sia una condizione di salute normale, comprese le patologie che non compromettono in modo definitivo il sistema immunitario, il nostro corpo è progettato per convivere con la natura e con tutti i microrganismi che la abitano, siano essi positivi, neutri o patogeni.

Semplificando il concetto, il sistema immunitario si sviluppa nell’infanzia per costruire un esercito di anticorpi che costituiscono il sistema immunitario, e questo è istruito a riconoscere e combattere i patogeni.

L’abbattimento totale della carica patogena (e non) indebolisce il sistema immunitario, che perdendo l’allenamento quotidiano al contatto con una piccola quantità di patogeni diventa incapace di riconoscerli e di combatterli, oppure sviluppa forme di reazione eccessiva al contatto con elementi che dovrebbero essere ben tollerati (allergie e intolleranze).

Del resto è il principio su cui si basano molti vaccini: abituare il corpo al contatto con una minima quantità di virus e batteri patogeni per insegnare al sistema immunitario a riconoscerli e sconfiggerli.

I rapporti dell’OMS sulla resistenza microbica

L’OMS continua a pubblicare rapporti per segnalare il gravissimo problema della resistenza batterica, provocata dall’uso improprio degli antibiotici. L’OMS riconosce la resistenza antimicrobica (AMR) come una delle 10 principali minacce globali per la salute pubblica. L’uso improprio di antibatterici e disinfettanti ambientali ha le stesse conseguenze, che si evidenziano in una scala più estesa. Sono sempre più numerosi i superbatteri, che sono batteri che si sono rinforzati a seguito dell’uso eccessivo o improprio di antibiotici ed antibatterici.

L’architettura probiotica, attraverso l’immissione nell’ambiente di batteri buoni, punta a ricostituire un microbiota ambientale equilibrato, in grado di contrastare l’aggressività dei patogeni, che isolati ed in minoranza, non hanno l’aggressività necessaria a poter contagiare l’ospite.

I detergenti con probiotici

Esistono numerosi sistemi di detergenza che si basano sull’uso di pre e probiotici. In particolare il protocollo PCHS® per la pulizia degli ambienti  è stato applicato sia in ambito ospedaliero, dove la presenza dei patogeni è fisiologicamente maggiore e si riscontra il problema delle infezioni nosocomiali, sia per una sperimentazione sui mezzi pubblici delle linee ATM di Milano.
La sperimentazione è avvenuta presso l’ospedale Gemelli di Roma e gli ospedali di Feltre, Tolmezzo, Foggia e Pavia: i risultati sono stati sorprendenti sia nel breve che nel medio termine, garantendo una salubrità ambientale durevole per un tempo decisamene superiore rispetto a quello di efficacia dei mezzi di sanificazione convenzionali (disinfettanti).

L’equilibrio del microbiota ambientale diventa mezzo d’avanguardia per la salvaguardia della nostra salute, riscoprendo abitudini spesso consuete per i nostri avi.

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Simona Kemenater

ARCHITETTURA PROBIOTICA

Architetto per professione, designer di gioielli per passione, da alcuni anni mi occupo di biotecnologie
applicate al campo dell’architettura e del verde: cooperiamo con i microrganismi per migliorare la qualità
della nostra vita.

Simona Kemenater

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