Ci sono immobili che sembrano destinati all’abbandono.
Sono quelli dove più si diletta il progettista a trovare le soluzioni per trasformare un alloggio in uno spazio residenziale. Qui sono importanti più che nei progetti “facili”; le scelte progettuali, distributive, i materiali, la luce, il colore. È in questi contesti che si raccolgono le maggiori soddisfazioni professionali…
Questo progetto è uno di quelli: un mini appartamento ex alloggio del portiere, buio, malsano, umido, seminterrato.
Interessante progetto di riqualificazione totale, in cui grazie al controllo dei minimi dettagli funzionali e dimensionali, si è riusciti a recuperare un immobile seminterrato, in passato destinato ad alloggio del portiere, in un accattivante pied a terre, con spazi ben definiti funzionalmente, in una superficie di soli 35mq.
Il palazzo, di chiara impronta razionalista, presentava un locale interrato destinato a rifugio in tempo di guerra e che sboccava in una piccola corte, piuttosto angusta, di proprietà del condominio ma completamente svincolata dalle altre unità immobiliari.
L’immobile in oggetto era diviso in due locali con un bagno, completamente seminterrato ed affetto da gravi problematiche di umidità di risalita.
L’intervento è stato drastico, sono stati demoliti non solo i tramezzi ma tutto il solaio di calpestio per realizzarne uno nuovo rialzato rispetto al precedente ed arieggiato nella parte sottostante mediante il posizionamento di igloo collegati con l’esterno a favorire una ventilazione naturale continua.
L’annessione della piccola corte condominiale ha consentito l’apertura di un’ampia finestra con affaccio ed accesso all’esterno, annullando l’effetto seminterrato.
Anzi dalla zona giorno si ha la sensazione che questa prosegua nella corte esterna, interamente rivestita in travertino chiaro realizzato su disegno, in collaborazione con Travertino Sant’Andrea, che prosegue nella pavimentazione interna.
Per amplificare gli spazi la zona di ingresso è stata fortemente ribassata consentendo fra l’altro la realizzazione di un soppalco guardaroba, preziosissimo spazio contenitore.
Per dare luce naturale al piccolo bagno cieco la parte superiore della parete che lo divide dal living è stata realizzata con una lastra in cristallo.
Il progetto cromatico ha giocato tra un neutro predominante che riprende le tonalità calde e luminose del travertino, ed una serie di elementi arredativi che giocano con le gradazioni del verde a richiamare la natura verdeggiante che dalla finestre penetra gli spazi interni, schermato dove necessario dall’inserzione di pareti in vetrocemento, dove trasparente dove satinato, in funzione della privacy necessaria.
Nel piccolissimo locale interrato, collegato mediante una scala esterna alla corte, è stata realizzata una lavanderia e posizionata la caldaia per il riscaldamento dell’acqua sanitaria.
Lo studio illuminotecnico ha giocato con effetti luce radenti a terra alternati a lame che tagliano i soffitti, che si sovrappongono all’illuminazione esterna che penetra attraverso le sfaccettature del vetrocemento con effetti suggestivi e consentendo così una dilatazione degli spazi.
La riqualificazione dell’immobile, pur mantenendo inalterate le superfici, è riuscita ad espandere la percezione degli spazi e della luce con risultati sorprendenti.