E se pulito non volesse dire sterile?

I detergenti antibatterici uccidono più del 99% dei batteri. La maggior parte sono batteri buoni, indispensabili alla nostra salute. La piccola percentuale resistente è per lo più costituita da batteri patogeno resistenti che, non trovando più antagonisti, hanno terreno libero per moltiplicarsi in tempi rapidi.

Ad Amsterdam c’è un interessantissimo museo dedicato ai microrganismi. Con video e rappresentazioni virtuali che illustrano il processo di disinfezione e successiva colonizzazione da parte dei batteri patogeni.

I superbatteri multiresistenti si sono sviluppati a seguito dell’uso a lungo termine di antibiotici, disinfettanti e altre sostanze chimiche pericolose (come il cloro). Queste sostanze non garantiscono più la sicurezza e l’igiene essenziali. Inoltre, costituiscono un vero e proprio assalto all’ambiente.

I detergenti probiotici rimuovono tutto lo sporco superficiale durante la pulizia e la cura in modo che i germi pericolosi non possano più utilizzarlo come fonte di cibo. Questo processo rende innocua la microflora superficiale, riducendo notevolmente il rischio di agenti patogeni e altri microrganismi dannosi (come quelli che causano cattivi odori). La resistenza non si sviluppa perché i prodotti probiotici non uccidono direttamente altri microrganismi. Inoltre, i batteri probiotici sono naturali al 100% e aiutano l’ambiente favorendo la purificazione delle acque reflue.

Lo zoo Artis di Amsterdam, molto rispettato, ha scelto i detergenti probiotici per la pulizia delle sue stalle.