Il progetto ha avuto come obiettivo la riqualificazione della zona giorno mediante il collegamento diretto della cucina al living e pranzo attraverso l’eliminazione di una serie di spazi distributivi angusti e complessi che filtravano zona giorno da zona notte.
Nella configurazione spaziale raggiunta si è evidenziato il forte asse nord/sud che collega l’affaccio principale del soggiorno/pranzo, aperto su una verdeggiante vallata, alla vista sul lato posteriore occupato da cucina e studio, sovrastato da una imponente altura completamente ricoperta da una fitta vegetazione.
Posso dire che questo è stato per me il “battesimo del colore”, aspetto progettuale finora guardato con un certo timore; il progetto del colore funzionale è stato curato in collaborazione con l’arch. Daniela De Biase dello studio Colore e…, che è anche stata maestra nell’avvicinarmi a questa disciplina, riuscendo a farmene innamorare al primo incontro.
Lo studio del colore ha trovato ispirazione in un portale in cristallo laccato, scelto insieme alla committenza, dalla forte connotazione cromatica: blu carta da zucchero sul lato rivolto verso l’ngresso, rosso pompeiano verso la cucina.
Così il rosso è stato ripreso nel purpureo mosaico bisazza della cucina e nel fondale della libreria realizzata in cartongesso su disegno. Ed il verde della vegetazione vi si contrappone da complementare evidenziandone la cromaticità, mentre il blu invade la parete che contiene la cucina e si allarga, come in un’ala, nella porta dello studio nascosta nella parete, a sottolineare la sua appartenenza alla zona giorno.
Nella zona notte i colori si smaterializzano per lasciare il posto a tonalità meno sature e quindi più intime e rilassanti; solo nei bagni si riaccende il gioco delle sfumature con l’utilizzo di mosaico bisazza in alcune fasce di rivestimento.
Nella soluzione attuale l’organismo si articola continuo ed il filtro è definito esclusivamente dalla declinazione cromatica che delimita e caratterizza gli spazi individuandone le funzioni in un continuo rincorrersi di ambienti che si compenetrano pur mantenendo la propria autonomia funzionale e compositiva.